Lilia e Fabio
Capocaccia
raccontano:
Storia della loro famiglia
Lilia
e Fabio Capocaccia sono i narratori di questa bella storia di famiglia <<Due amiche, una villa… - fratello e sorella
raccontano>>che parte da metà del 1800.
Agostino
Capocaccia, il loro papà, ha attuato nel 1960 quella Riforma degli Studi di
Ingegneria che porta il suo nome e dato il via alla nuova Sede di viale Causa
in Albaro, ha eseguito il primo progetto del Porto di Voltri e fondato la nuova
Facoltà di Architettura. Quando si laureò in Ingegneria Meccanica a 23 anni,
aveva anche conseguito il Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio
musicale di Milano. La musica è stato uno dei collanti del suo matrimonio con
Alessandra Quadri, laureata in legge, autrice di sette raccolte di poesie
tra gli anni 1946/1991.
I
figli ricordano in questo libro una casa piena di musica in cui i genitori
suonavano il pianoforte a quattro mani. Ma poiché il libro è anche ricco di
humour ricordano un detto coniato per il padre dai goliardi di un tempo
all’università: <<Capocaccia come ingegnere un bravo pianista, come
pianista un bravo ingegnere>>.
Nel
libro grande protagonista è anche la villa della loro infanzia: Villa Odero
all’incrocio tra via Sturla e passo
Serretto. Acquistata a metà Ottocento da Paolo Sebastiano Odero sindaco di
Genova, era la casa di campagna perché in largo Zecca aveva già Palazzo
Lomellini-Rostan cui Rubens dedica ben otto tavole e oggi inserito nel circuito dei Rolli. Alla sua morte gli
inventari delle merci, stoccate nei magazzini del porto e degli arredi di
palazzo, produssero un atto notarile di 576 pagine: una tradizione di agiatezza
che poi si è persa in parte per le illuminate e disinteressate scelte coniugali
della figlia Jenny (la loro bisnonna) e dell’amica Costanza. Tutte e due
proiettate verso personaggi affermati nel campo culturale e
scientifico:<<in sintesi verso il
primato della cultura che, come spesso succede, comporta meno
reddito>>. La storia delle due amiche con cui si apre il libro parte dai
banchi di scuola, poi all’apparenza tranquille mamme nell’Ottocento quando di
donne si parlava assai poco, sono loro ad aver creato la vera ossatura della famiglia.
Diciassettenni
si erano entrambe invaghite dei
fratelli Bronzetti garibaldini. Jenny di Pilade e Costanza di Oreste. Quando
Pilade alla vigilia della Spedizione dei Mille va a salutare Jenny (che già lo
aveva aspettato durante la sfortunata spedizione dei Cacciatori delle Alpi nel
Lombardo-Veneto e quindi doveva essere un po’ stufa) gli dice schietta:
<<le nuove relazioni fanno dimenticare le vecchie>>. Jenny Odero infatti
si sposa con Alessandro Quadri e Costanza con l’antropologo e zoologo Enrico
Giglioli e –loro capolavoro- riusciranno a combinare il matrimonio dei loro
figli. In sintesi il commento di Fabio:<<da quelle nozze, Quadri-Giglioli, siamo nati tutti noi>>.
Bella
la storia di questa famiglia: due oculisti, uno zoologo-etnologo-esploratore,
uno zio <<il Barba>>, eccellente neurologo, non detto così
dall’ornamento del mento come si chiamava un tempo la barba che lui non aveva,
ma perché in genovese significa <<zio>>. Ognuno che ci venga
presentato si fa per noi <<un personaggio>> per la sapienza di
scrittura. Grande protagonista però resta la villa di campagna dove vive tuttora Marina, figlia di Lilia
(sposa di Bruno Orsini, politico e medico). Marina, grazie all’architetto Luca
Rocco Casareto dal Verme, ha potuto farla sapientemente restaurare e alla Villa si è svolta la vita
degli autori bambini. Nei ricordi ha il
sapore di un giardino segreto, in cui la parte baciata dal sole era <<il
cian>>.
Nella
storia anche la guerra con il rifugio a Montemagno, poi a Rocca Grimalda.
Se
la ricerca storica è ben approfondita ciò che più arriva al nostro cuore di
lettori resta la magia di alcuni teneri episodi di quel tempo come <<la
giacca rossa>>.
<<Quando
eravamo piccoli – ci raccontano - papà indossava in casa una morbidissima
giacca rossa che la mamma (anche sarta) gli aveva confezionato. Ci piaceva
perché quando la portava voleva dire che stava un po’ a casa. Con la guerra
della giacca rivoltata se ne fa una molto elegante per mamma, che poi passa a
Lilia, e quando lei la dismette, allora la mette Fabio>>.
Nel
libro un accorato ricordo di Fabio, vedovo dal 25 aprile 2017, per la moglie
Luisella Spanu, “la moglie di una vita".
Le
pagine di questa elegantissima edizione della Erga, che ha tante splendide
foto, sono quasi commentate – come una musica di sottofondo - da alcune poesie
di mamma Alessandra. Quando chiudiamo il libro ci resta un pensiero: una gran
bella famiglia!, anche per il reciproco affetto fraterno che Lilia e Fabio
hanno conservato immutato negli anni.